Daspo e denuncia per spari ai passanti con ASG
Nota della redazione di “Soft Air Dynamics”: storie come questa non c’entrano niente con lo sport del soft air, se non per il fatto che i protagonisti dell’episodio, per compiere la loro ignobile bravata, hanno utilizzato un’ASG. La gente comune, però, spesso non fa distinzione tra chi gioca a soft air e chi semplicemente detiene – e magari usa impropriamente – una replica a pallini, così accade che comportamenti sciagurati come quelli riferiti dall’articolo che qui rilanciamo finiscano per sputtanare irrimediabilmente il nostro gioco, con tutto ciò che ne consegue. Purtroppo non c’è rimedio alla stupidità umana, quindi non resta che tentare di compensarla, se non arginarla, facendo tutti – ma proprio tutti – corretta informazione sul soft air e adottando sempre comportamenti virtuosi.
Sparano ai passanti con un fucile da softair, Daspo e denuncia per tre ragazzi
Un giovane è stato ferito in via Grotte Bianche ed altri tre sono stati colpiti in via Etnea. I responsabili della pericolosa bravata notturna sono due ventenni ed un minorenne. Ai due maggiorenni, il questore di Catania ha applicato anche l’avviso orale
Articolo tratto da CataniaToday
Catania, 12 ottobre 2022 – Nella notte del 9 ottobre è giunto al pronto soccorso dell’ospedale “Garibaldi Centro” un giovane, dichiarando di essere stato colpito da diversi proiettili sparati da un’arma da softair. Mentre si trovava in via Etnea in compagnia di due suoi amici, era stato avvicinato da un’auto, della quale è riuscito a fornire il numero di targa, con a bordo tre individui. Il conducente, all’improvviso, aveva puntato nei loro confronti un’arma simile a un fucile, sparando diversi proiettili in plastica, che avevano colpito tutti e tre gli amici. L’autore della bravata, dopo essersi allontanato per via Sangiuliano, aveva poi arrestato la marcia ed era tornato nuovamente verso i tre ragazzi, col verosimile intento di provare a colpirli ancora, ma le vittime erano riuscite a fuggire. In ospedale, ad uno dei ragazzi sono state medicate numerose ferite lacerocontuse al volto, per le quali i sanitari hanno riconosciuto una prognosi di 15 giorni.
Mentre gli agenti della questura acquisivano le informazioni dal giovane ferito, si è presentato al pronto soccorso un altro ragazzo che ha riferiva di essere stato vittima dello stesso reato, perpetrato da tre soggetti a bordo di un’autovettura, nei pressi di via Grotte Bianche. Anche lui ha fornito il numero di targa della vettura dalla quale erano stati esplosi i colpi, che è risultato coincidente con quello indicato dall’altra vittima, ed ha dato ai poliziotti una sommaria descrizione del conducente dell’auto. Aggiungendo anche di aver notato come il passeggero posteriore della vettura avesse ripreso con il proprio cellulare tutte le fasi dell’azione compiuta dall’amico.
Partendo dal numero di targa della vettura, sono così partite le ricerche dei responsabili e si è riusciti a rintracciare, la mattina successiva, l’intestatario del mezzo, padre di un ventenne, che l’aveva usata la sera precedente. Il giovane, dopo aver passato la serata e parte della notte fuori con amici, alle prime luci dell’alba era rientrato in casa per poi uscire nuovamente per recarsi a lavoro. Appena rientrato a casa, il ragazzo ha trovato ad aspettarlo i poliziotti ai quali ha consegnato spontaneamente un borsone con all’interno un fucile d’assalto da soft-air modello 36C, che era custodito nel bagagliaio della vettura. L’arma in questione è stata sottoposta a sequestro.
Nelle ore successive, gli investigatori sono risaliti anche ai due complici: uno ventenne e l’altro ancora minorenne. Tutti e tre sono stati denunciati in stato di libertà per il reato di lesioni personali aggravate ai danni delle vittime attinte dai proiettili sparati dal fucile e per il porto in luogo pubblico senza giustificato motivo dell’arma sportiva, qualificata dalla legge come oggetto atto ad offendere.
Poiché la condotta è stata ritenuta molto pericolosa per l’incolumità delle persone, ai due maggiorenni, il questore di Catania ha applicato anche l’avviso orale, che comporta il monito a tenere una condotta conforme alla legge ed il contestuale avvertimento, in caso contrario, che potranno essere proposti per la più afflittiva misura di prevenzione della sorveglianza speciale. Nei confronti di tutti e tre è stato applicato anche il daspo sportivo, per la durata di un anno, come previsto dalla recente normativa, per fatti accaduti fuori dal contesto connesso a manifestazioni sportive a carico di soggetti ritenuti socialmente pericolosi in altri ambiti, ai quali viene esteso il divieto di accesso allo stadio, dove potrebbero ripetere comportamenti pericolosi.
Continuano le indagini per appurare se i tre si siano resi responsabili di ulteriori analoghi episodi in quella stessa notte o in altre, diverse, occasioni.
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