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La bandiera “miracolosa” che protegge i soldati in Ucraina

Lo stendardo di Cristo Salvatore accompagna i russi in battaglia dal XII secolo

Molte foto provenienti dalle zone di combattimento in Ucraina mostrano i soldati russi, sia appiedati che a bordo di mezzi, che sventolano un “misterioso” stendardo raffigurante il volto di Cristo, chiaramente diverso dalla bandiera ufficiale della Federazione Russa. Di cosa si tratta?

Nella tradizione cristiano-ortodossa, questa effigie viene chiamata Mandylion, ovvero Спас Нерукотво́рный, che in russo significa “Salvatore non fatto da mano umana”. Data l’origine miracolosa attribuita a tale immagine, in tutta la cultura ortodossa la sua riproduzione assume un significato altamente sacro e apotropaico, cioè di protezione contro il male.

Il volto di Gesù – ma anche quelli dei santi e della Vergine Maria – iniziarono ad essere raffigurati sugli stendardi degli eserciti russi a partire dal XII secolo. I condottieri, prima delle battaglie, s’inginocchiavano di fronte ad essi pregando per la vittoria; i soldati chiedevano di esserne protetti e, in caso di morte, di andare in Paradiso.

Lo stendardo col volto del Cristo Salvatore fece la sua prima, celebre apparizione durante la battaglia di Kulikovo. L’8 settembre del 1380 (anniversario di nascita della Madre di Dio) i principati russi, guidati da Dmitrij Donskoij, granduca di Mosca e di Vladimir, affrontarono l’esercito tataro-mongolo dell’Orda d’Oro.

Nel Racconto della battaglia di Mamaev si narra come «il gran Principe, vedendo i suoi reggimenti adeguatamente disposti, scese da cavallo e si inginocchiò proprio davanti al reggimento con uno stendardo con ricamata l’immagine di nostro Signore Gesù Cristo. Dopo aver pregato davanti allo stendardo, il Granduca fece il giro dei reggimenti rivolgendosi ai soldati con un discorso accorato in cui li esortava a difendere fermamente la terra russa». Nonostante la superiorità numerica delle truppe di Khan Mamaj, i russi conseguirono una netta vittoria che segnò l’inizio della liberazione dalla dominazione mongola.

Gli stendardi e le immagini sacre acquisirono con gli anni un’importanza sempre maggiore sui campi di battaglia. Nell’esercito di Ivan IV che nel 1552 liberò Kazan dai tatari, lo stendardo con l’effigie di Cristo era lungo tre metri e alto uno e mezzo, tanto che servivano tre persone per portarlo. Nel XVII secolo, lo Zar Alexej Michailovič Romanov, padre di Pietro il Grande, fece realizzare uno stendardo del Salvatore che era una vera e propria opera d’arte, realizzato con le migliori stoffe ricamate e dipinto con la stessa espressività di un quadro. Di ritorno dalla vittoriosa campagna militare contro la confederazione polacco-lituana, lo stendardo fu consacrato dal Patriarca come icona sacra.

Questa tradizione prosegue ancor oggi. Diffusissime sono le bandiere del Cristo Salvatore sui mezzi e nelle postazioni dei soldati russi che dal 2014 combattono nel Donbass per la riunificazione di quei territori alla Grande Madre Russia. Al grido di “Dio è con noi!”, essi affrontano le forze ucraine sotto la protezione della sacra raffigurazione.

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