La vita che vorrei
DUE CUORI IN CAMMIO CON LOWAMarco
e Laura sono una coppia di escursionisti – marito e moglie – che ha deciso di cambiare vita una dozzina d’anni fa, ben prima che nascesse il termine “downshifting”. Dopo il matrimonio, celebrato nel 2005, i due sposini hanno lasciato il lavoro e si sono trasferiti sulle Prealpi Orobie per realizzare un sogno: esplorare il mondo. Ed è così che, nel corso degli ultimi anni, Marco e Laura hanno girovagato a lungo attraverso il Sud-Est Asiatico, il Sud America, l’India, il Nepal e molti altri Paesi, sempre in autonomia e “lentamente”, senza fretta, documentando puntualmente le loro avventure in un apposito sito web (2cuorincammino.it).
Ora i nostri amici sono nuovamente in partenza: si apprestano ad affrontare a piedi il Jordan Trail, una rete di sentieri di circa 650 chilometri che attraversa la Giordania.
La nuova avventura
Il Jordan Trail è percorribile in circa cinque settimane di trekking: otto regioni radicalmente diverse tra loro, con paesaggi mozzafiato, resti archeologici greco-romani e fortezze islamiche medioevali che raccontano una storia millenaria che s’intreccia con quella dell’Europa. Una rete di percorsi che incarna l’essenza dell’outdoor in Giordania: partendo dalla cittadina di Um Qais, a pochi chilometri dal Mare di Galilea, in Israele, essa si snoda da nord a sud costeggiando la Great Rift Valley per tutta la lunghezza del Paese, raggiungendo infine Aqaba sul Mar Rosso. Il Jordan Trail offre l’opportunità di immergersi in secoli di storia, tradizioni e cultura, toccando il monastero bizantino a Tel Mar Elias (luogo di nascita secondo la tradizione, del profeta Elia), il castello di Ajloun, il villaggio cristiano di Fuheis, gli aridi altopiani attraversati da strade romane che raggiungono il Mar Morto, il castello crociato di Karak, il villaggio restaurato di Dana, la capitale nabatea di Petra e la sua cittadella, la valledesertica del Wadi Rum in compagnia dei beduini e le acque cristalline del Mar Rosso.
Tutto questo rappresenta solo un assaggio di quanto la Giordania offre a chi l’attraversa a piedi. Il trekking è suddiviso in otto sezioni, di lunghezza e difficoltà variabile, per permettere il rifornimento d’acqua e di generi alimentari (e di una sempre apprezzata doccia calda): alcune parti del percorso, infatti, devono essere coperte in completa autonomia.
Elite Desert
Per questa avventura, Marco e Laura hanno scelto nuovamente Lowa, e più precisamente il modello Elite Desert. Una calzatura azzeccata per un paesaggio che spazia dalle colline boschive del nord ai wadi e ai canyon della Jordan Rift Valley. Solida e al tempo stesso traspirante, questa scarpa è ideale per il clima temperato/arido di quelle regioni, ed è certo che l’utilizzo intenso cui verrà sottoposto – oltre otto ore di marcia al giorno – non ne inficieranno minimamente il grande comfort e l’ottimo sostegno.
Elite Desert è uno scarpone in pellame scamosciato particolarmente resistente alle abrasioni, perfetto anche su terreni impervi, fangosi e umidi. La forma anatomica interna garantisce un’ottima ergonomia, mentre il pellame con cui è realizzato richiede una minima manutenzione.
La filosofia di Marco e Laura
Ogni avventura di Marco e Laura ha sempre l’obiettivo di proporre momenti di riflessione ai lettori del loro sito: nel cammino da Bergamo a Santiago, hanno affrontato la prevenzione del tumore al seno; nel viaggio in Patagonia, abbiamo parlato del rispetto per la natura; in Toscana, di corretti stili di vita. È oggi innegabile che l’intervento dell’uomo per attingere alle risorse naturali, indipendentemente dalle modalità utilizzate, ha modificato gli equilibri tanto delicati dell’ecosistema, minacciando a lungo andare la distruzione irreversibile dell’ambiente fino all’estrema catastrofe. Si tratta di un argomento molto delicato e poco popolare, sporadicamente affrontato dai media e facilmente dimenticato, soprattutto quando si tratta di luoghi remoti a noi non legati.
Durante il Jordan Trail, Marco e Laura ricorderanno, due volte la settimana, senza esprimere giudizi personali, fatti realmente accaduti nel mondo che mettono in evidenza come l’impatto antropico porti la natura stessa a ribellarsi. Il loro viaggio verrà documentato, come sempre, nel loro sito e nei loro canali social con cadenza periodica attraverso resoconti fotografici e video.
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