«Attento, c’è un posto di blocco di “selficienti”!»
Ennesima bravata compiuta da ragazzini annoiati e sprovveduti con equipaggiamento da soft air
Nota della redazione di “Soft Air Dynamics”: ogni tot settimane succede e non ci si può far nulla, perché la stupidità umana è inestirpabile (vedi qui). Fatti del genere accadevano anche in passato, agli albori del soft air, ma non così frequentemente come oggi. Nell’attuale società, i cretini prosperano, per il semplice motivo che certi comportamenti, un tempo sporadici e isolati in quanto espressione di menti immature, oggi dilagano, incoraggiati da una cultura dell’ego che mette al centro di tutto l’apparire, il trasgredire il profanare, e di cui i social sono il fulcro. Perché intendiamoci: si può dire tutto il male possibile delle armi e delle repliche da soft air, si può tacciare chi le ama di essere militarista, guerrafondaio, cultore di miti violenti e altre stronzate del genere, ma il vero problema, la vera causa di azioni irresponsabili come quella raccontata dall’articolo che segue è la vacuità di una gioventù senza valori, lasciata a se stessa, in balia di una rete che ha ormai soppiantato i genitori e la scuola nell’educare – anzi diseducare – alla vita.
Treviso, finto posto di blocco per finire su Tik Tok: denunciati ragazzini con armi da softair
Ponzano, due quindicenni fermavano gli automobilisti vestiti da soldati: «Stavamo solo girando un video»
Articolo di Nicola Rotari per Corriere del Veneto
Ponzano Veneto (Tv), 5 dicembre 2024 – «Non facevamo nulla di male, lo abbiamo visto fare su Tik Tok e stavamo girando un video anche noi». È per poter pubblicare qualcosa di forte sul social preferito dagli adolescenti che due ragazzini trevigiani di 15 anni hanno pensato di organizzare un vero e proprio posto di blocco stradale, indossando abbigliamento militare e imbracciando fucili e pistole del tutto simili a quelli veri (si tratta di copie identiche di armi usate per il softair a cui era stato tolto il tappo rosso obbligatorio per legge).
L’appostamento e la segnalazione
Giovedì 5 dicembre verso le 17:30, quando erano già scese le luci della sera, i due ragazzini si erano appostati in via Volta, a Ponzano Veneto, a pochi passi dalla chiesa parrocchiale, per fermare le auto di passaggio come a vero un posto di blocco. Alla centrale operativa della polizia locale è giunta la segnalazione su due strani militari che chiedevano i documenti agli automobilisti in transito ma vicino a loro non c’era nessun mezzo di servizio. Inizialmente sembrava uno scherzo, ma una volta giunti in via Volta i vigili si sono trovati di fronte a due giovanissimi che indossavano mimetica, giubbetto antiproiettile, cartucciere, visore notturno ed elmetto. Ma soprattutto imbracciavano la copia perfetta di un M4 Colt, fucile d’assalto utilizzato dall’esercito americano, e impugnavano la copia di una pistola Glock, di quelle usate anche delle forze dell’ordine italiane. A prima vista è impossibile distinguere le armi da softair da quelle vere, così gli stessi vigili hanno agito con circospezione. La tensione però è durata una frazione di secondo e gli agenti hanno fatto salire i due “soldati” nell’auto di servizio, con tutto l’armamentario.
Gioco pericoloso: denunciati
Al Comando gli adolescenti sono stati raggiunti dai genitori, che non sono stati teneri con loro. «Li hanno rimproverati», racconta il comandante della polizia locale di Ponzano e Povegliano, Mosè Crema. «In un momento in cui ci sono bande di ladri che si aggirano sul territorio, è facile immaginare in che situazione di pericolo si sarebbero potuti mettere». Per i due ragazzi, entrambi studenti delle scuole secondarie, è scattata una denuncia alla Procura per i minori di Venezia per minaccia e usurpazione di funzione pubblica. «Tutto ciò è sconcertante», sottolinea il sindaco di Ponzano, Antonello Baseggio, «avrebbero potuto fermare un ladro in fuga, visto il periodo, o una persona legittimamente armata, come un agente di commercio, e a quale punto sarebbe finita in tragedia. Sono fatti imperdonabili». Non è la prima volta che un video su Tik Tok porta guai con la giustizia: nel gennaio scorso la polizia aveva bloccato un 16enne che, con passamontagna e pistola finta, era sfuggito a un controllo. Anche in quel caso finì con una denuncia alla Procura dei minori.
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