Dopo qualche mugugno, i residenti approvano il soft air
Nota della nostra redazione: c’è sempre qualche “anima bella”, bacchettona e intollerante, che per motivi il più delle volte ideologici si sente in diritto di censurare – quasi sempre nel tentativo d’impedirla – un’attività ludica di carattere sportivo, sana e divertente, come il soft air perché ritenuta apologetica della guerra. Costoro sono una sparuta minoranza, ma strillano più forte dei comuni mortali. Se non che, per fortuna, la maggioranza della gente la pensa in modo diverso, e quella che inizialmente si prospettava come una potenziale minaccia per la libertà di divertirsi svanisce d’un tratto come una bolla di sapone, tra la soddisfazione dei cittadini e delle istituzioni locali.
I residenti del Borgo di Montegrosso favorevoli allo svolgimento del softair
Smentite fantomatiche accuse sulla pratica dell’attività sportiva di simulazione di azioni e tattiche militari
Articolo di Giovanna Albo per Andria Viva
Montegrosso, Andria (Bt), 23 febbraio 2022 – Lo scorso gennaio è stata regolarmente costituita, ad Andria, l’associazione Falchi Ultori USD. Nelle ultime domeniche del mese gli iscritti del sodalizio sportivo praticano, in aree private del suggestivo Borgo di Montegrosso, il softair: un’attività ricreativa basata sulla simulazione di tattiche e azioni militari.
Giorni addietro è stato pubblicata, tramite un media locale, un articolo su presunti disappunti [clicca qui per leggere l’articolo], manifestati da alcuni non meglio identificati cittadini del borgo, sullo svolgimento di questa attività sportiva, considerandola non solo adatta per i cosiddetti invasati o fanatici guerrafondai – in quanto trovano insensato ricreare scenari di guerra – ma nel contempo evidenziando anche l’assenza di opportune autorizzazioni, indispensabili per avviare legalmente un torneo di softair, e segnaletiche di sicurezza per «non allarmare inutilmente i passanti».
Una dichiarazione che non sarebbe mai diventata notizia di taglio giornalistico, se solo questi dubbi fossero stati espressi direttamente ai diretti interessati, che senza alcun problema avrebbero sciolto esaustivamente qualsivoglia perplessità, presunta o vera che sia.
A detta di ciò il presidente dell’associazione Falchi Ultori USD, Andrea Santamaria Ferraro assieme ai residenti della frazione rurale di Andria hanno ritenuto necessario smentire, categoricamente, queste fantomatiche accuse. Infatti gli associati dell’attività sportiva dilettantistica, mentre li intervistiamo, ci mostrano tutti i permessi necessari ricevuti da parte della FIGT (Federazione Italiana Giochi Tattici), dell’ente di promozione sportiva ACSI ( riconosciuta dal CONI), con tutte le polizze assicurative annesse per infortuni anche verso terzi, oltre che aver comunicato la propria iniziativa alla questura territoriale competente, ovvero quella di Andria (rispettando così una circolare del ministero dell’Interno, la quale sottolinea di «dare una preventiva segnalazione all’autorità di pubblica sicurezza»).
«La competizione si svolge in un luogo adatto lontano da persone, animali o beni facilmente danneggiabili e naturalmente l’area è provvista di segnaletica proprio per avvisare la popolazione delle finalità meramente ludiche dell’evento», ci spiega Andrea Santamaria Ferraro, presidente dell’associazione Falchi Ultori USD. «Generalmente, il softair simula un conflitto armato tra due o più fazioni contrapposte, ognuna caratterizzata da alcuni segni distintivi che consentono ai contendenti di fronteggiarsi adoprando strategie e tattiche militari», aggiunge Andrea descrivendoci, nello specifico, questa disciplina sportiva. Con l’intento anche di stigmatizzare ancora quelle presunte dichiarazioni sulla pericolosità di questo sport, e che pertanto si preferirebbero giochi con pistole ad acqua colorate. Infatti ironicamente (e con un pizzico di provocazione) i membri dell’associazione si lasciano fotografare con in mano super liquidator e tubo annaffiatoio da giardino.
«Durante il torneo impieghiamo armi ed equipaggiamenti che garantiscono l’incolumità dei partecipanti. Utilizziamo delle riproduzioni di arma da fuoco dette air soft gun che sparano piccoli pallini in plastica biodegradabili da 6 mm alla potenza finale di massimo 0,99 joule, completamente innocui per l’essere umano. Sembra uno sport violento, ma in realtà non lo è affatto. Anzi, è basato su un gioco di squadra e sul corretto confronto sportivo: onestà, rispetto, gioco di squadra e contatto con la natura sono i punti cardini del softair». Conclude il presidente dell’associazione: «Sono davvero tante le richieste che, nell’ultimo periodo, stiamo ricevendo da parte di giovani, non solo andriesi. A volte sono i genitori stessi che spronano i figli a praticare questa disciplina, considerandola un vero e proprio antidoto per evitare l’isolamento, causato il più delle volte dall’uso eccessivo dei social».
Inoltre, il connubio tra sport e turismo, da sempre, è considerato una importante occasione per gli scambi culturali e la crescita del territorio, diventando una notevole risorsa economica per tutti coloro che operano in entrambi i settori. Di questo sono ben consapevoli i residenti di Montegrosso: «Il softair rappresenta per noi una opportunità per far conoscere le bellezze del territorio, nelle sue caratteristiche geografiche, soprattutto a quei giovani iscritti all’associazione, provenienti da altri paesi limitrofi», ci dicono. «È un proficuo strumento per l’educazione, il turismo e lo sviluppo locale, basato su un rapporto diretto e slow con la natura: un modo diverso per far conoscere i luoghi, e le varietà dei diversi comprensori turistici presenti nel Borgo della salute». In seguito intervengono anche Emanuele di Corato e Nicola Miracapillo presidenti rispettivamente dell’associazione La Piscar e della cooperativa Coloni di Montegrosso, avvisandoci di una nuova collaborazione attiva con l’associazione Falchi Ultori USD, nata con il fine di organizzare eventi sportivi, non privi però di risvolti turistici e culturali. «Un approccio simile attirerà, senza ombra di dubbio, nuovi flussi di visitatori, oltre che migliorare l’immagine del borgo», sottolineano Di Corato e Miracapillo. «Il turista partecipando attivamente alle attività che vi si svolgono, andando a scavare nelle tradizioni, negli usi e nei costumi del nostro territorio potrà godere (visivamente e materialmente) di un’esperienza autentica, unica e personale; dall’altro questo consentirà di influire direttamente sulla vitalità della comunità e sulla riscoperta delle proprie radici da parte della popolazione locale».
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