Giocatori di soft air vandalizzano area naturale nel Parco dell’Etna?
Nota della nostra redazione: tra le tante notizie positive che ultimamente leggiamo sul soft air, ecco una spiacevole macchia. Al netto dell’inefficienza e del disinteresse dimostrati dall’azienda turistica in oggetto all’articolo che segue, purtroppo dobbiamo rilevare che non mancano mai le persone incivili che compiono scorribande su terreni privati o demaniali, sporcando e facendo danni. Tra questi, molto probabilmente dei giocatori irregolari, che così facendo non solo rovinano beni di proprietà altrui, ma in aggiunta sputtanano il soft air. Se quanto riferisce “La Sicilia” è vero, costoro non sono degni di essere chiamati softgunner, così come i bracconieri non sono degni di essere chiamati cacciatori. Quindi non ci resta che invitare i veri softgunner, quelli che conoscono e osservano le regole, a vigilare e a segnalare, nel caso, questi soggetti alle forze dell’ordine e alle autorità locali.
“Bomba ecologica” nel Parco dell’Etna
Articolo tratto da La Sicilia
Belpasso (Ct), 6 febbraio 2022 – Belpasso, via Cairoli. Quella che vi descriviamo oggi è la storia di un progetto andato male e finito peggio. L’azienda turistica “ricettiva” Castellano era stata finanziata con fondi del patto territoriale Simeto/Etna (complimenti, soldi ben spesi). Non sappiamo se sia mai stata effettivamente aperta al pubblico, ma siamo certi di quanto ci è stato segnalato e di ciò che ne resta oggi. Il sito sembra essere stato dapprima colonizzato (e vandalizzato), da una squadra di softair che ha utilizzato il casolare come se fosse uno scenario di guerra, al punto di vietarne addirittura l’ingresso. Ad oggi il sito è assai frequentato, da malviventi ed incivili che depositano materiale pericoloso come manufatti in amianto e pneumatici. Non contenti, di tanto in tanto appiccano il fuoco per evitare che l’accumulo ormai vistoso desti troppi sospetti. Ecco, oltre lo scempio (che ricordiamolo, avviene nel territorio di uno dei paesi del Parco dell’Etna, patrimonio UNESCO) e il danno ambientale, da non sottovalutare è il più grave danno sanitario per le abitazioni limitrofe. Le fiamme deteriorano e disgregano l’asbesto di cui i manufatti in amianto sono composti e lo trasportano verso le case in microparticelle! Chiediamo che i cittadini che ci seguono si mobilitino segnalando questa bomba ecologica presso il Comune di Belpasso, presso la Procura della Repubblica di Catania e presso il Carabinieri Forestali di Nicolosi.
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