Hope and faith: l’amara lezione di “Red 1”
Il testo che segue è l’editoriale di apertura del numero 27 di Soft Air Dynamics, pubblicato nel giugno del 2011, scritto per la nostra rivista da Luca “Hope” Pandini (vedi foto), vicepresidente del club Max-Ten di San Felice del Benaco (Bs). Ve lo riproponiamo perché riguarda una vicenda mai risolta, che ancor oggi dev’essere di monito per quanti decidono di partecipare a tornei che promettono “mari e monti”, magari dietro il pagamento anticipato di quote d’iscrizione molto salate.
In particolare, il testo di Hope si riferisce al famigerato evento intitolato “Red 1”, che sarebbe dovuto consistere, stando alle promesse, in una grande gara di soft air con fiera-mercato di contorno. Gli organizzatori di “Red 1” avevano promosso la manifestazione attraverso una serie d’inserzioni pubblicitarie apparse sulle pagine di Soft Air Dynamics alla fine del 2010, regolarmente ordinate e pagate alla nostra casa editrice, che ovviamente le aveva fatturate. È bene sottolineare, quindi, che la rivista non patrocinava né sponsorizzava l’evento, dato che la fornitura degli spazi pubblicitari s’inquadrava in una normale transazione commerciale.
Ora, vista l’efficacia della pubblicità, molti club si iscrissero alla gara, che però, in prossimità del suo svolgimento, fu prima rimandata, poi annullata. Da quello che tutt’oggi ci risulta, le quote d’iscrizione non furono mai rimborsate e molti ravvisarono nella vicenda una truffa premeditata.
Quando fu chiaro che il torneo “Red 1” non si sarebbe più svolto, Soft Air Dynamics si mise subito a disposizione del club che si erano iscritti all’evento per aiutarli a contarsi e coordinarsi in vista di un’eventuale azione legale, possibilmente in forma di class action. Luca “Hope” Pandini, la cui associazione era tra quelle che avevano aderito alla manifestazione, mi chiese un incontro in qualità di direttore della rivista per analizzare la situazione, e fu in quell’occasione che decidemmo di pubblicare nel numero in preparazione un appello a tutte le associazioni che, come la sua, erano rimaste “scottate”. Ecco dunque l’editoriale di Hope, che invito a leggere attentamente.
P.S. In seguito, manco a dirlo, vi fu qualche “guru” che, nel solito forum, tentò di diffamare Soft Air Dynamics insinuando che tra la nostra redazione e gli organizzatori di “Red 1” vi fosse una qualche complicità. Ma questa è un’altra storia e non merita nemmeno una virgola di più.
Kadmillos
Il torneo “Red 1”, organizzato dall’ASD Black Water di Torino, è stato promosso verso la fine del 2010 come l’evento dell’anno. Per mille euro d’iscrizione a squadra, i partecipanti avrebbero vissuto tre giornate (qualificazioni, semifinali e finali) a bordo di elicotteri, gommoni e Hummers, circondati da scenografie degne di un colossal. Erano previsti ricchi premi per i finalisti, tra cui il rimborso della quota d’iscrizione, un anno di sponsorizzazione da parte di un negozio del settore, coppe, ASG, pallini e medaglie. Un’esperienza da sogno… che sogno è rimasta.
Le eliminatorie avrebbero dovuto iniziare la seconda settimana di gennaio 2011; una settimana prima, ci è arrivata un’e-mail di rinvio. Pare che il rotore di uno dei tre elicotteri necessari per l’evento fosse rotto e l’organizzazione non se la sentiva di procedere con i due restanti. Nell’e-mail, era anche specificato che le nuove date utili sarebbero state a maggio, ma che tutti i club che non avessero potuto partecipare in quel periodo sarebbero stati rimborsati.
Alla richiesta di rimborso, il presidente del club Black Water rispondeva che avremmo dovuto portare pazienza fino a metà maggio, ossia quando fosse ripartito l’evento, perché la ditta di noleggio degli elicotteri a sua volta non avrebbe rimborsato lui fino a tale data. A maggio, tuttavia, giusto una settimana prima dell’evento, è arrivata la comunicazione dell’annullamento definitivo del “Red 1”, sempre giustificato dal guasto al rotore di un elicottero.
L’ultima e-mail inviataci dal presidente del club organizzatore comunicava l’annullamento della manifestazione e l’allontanamento del vecchio direttivo Black Water.
Nel corso di questi mesi, il sottoscritto e altri giocatori che si erano iscritti al torneo sono riusciti a verificare la non veridicità di alcune informazioni ricevute dall’organizzazione:
• abbiamo appreso che non sono mai stati concessi i permessi per l’utilizzo dei due campi dell’area operativa, sia il boschivo che l’urbano;
• abbiamo cercato le ditte di noleggio elicotteri della zona, e nessuna di quelle contattate ha riferito di essere stata ingaggiata per il “Red 1”;
• il book di gara non è mai stato redatto;
• un evento di tale portata avrebbe necessitato di un notevole intervento di operatori, ma nessun club locale è stato contattato per far parte dello staff organizzativo;
• rileviamo che non vi è mai stata trasparenza nelle comunicazioni effettuate dal club Black Water;
• nelle ultime settimane, è divenuto palese il continuo “scaricabarile” tra il presidente del Black Water e il resto del club.
Aggiungo a quanto sopra che il sito web del club Black Water e i relativi contatti sono spariti, lasciando tutti con l’impressione che dietro questa sciagurata vicenda vi fosse una qualche premeditazione. I termini per il rimborso sono scaduti e di pazienza ne abbiamo dimostrata moltissima. Ora è tempo di unirci, è tempo di dimostrare che, anche se talvolta esistono rivalità e divisioni tra club di soft air, sappiamo essere una cosa sola quando viene minacciata l’immagine, la credibilità e l’onorabilità del nostro mondo sportivo. Mi rivolgo dunque a tutti coloro che si sono iscritti al torneo “Red 1” e che aspettano da mesi il rimborso: se tutti questi club uniranno le proprie forze alle nostre, potremo agire efficacemente nelle sedi opportune per riavere quanto ci spetta. Cosa ancor più importante: chiunque in futuro pensasse di agire come hanno fatto gli organizzatori di “Red 1”, saprà che il mondo del soft air non è disposto a subire tradimenti della fiducia senza reagire.
Luca “Hope” Pandini
Vicepresidente ASD Max-Ten, Brescia