Il nemico
La politica sempre più marcatamente antiarmi e antisoftair di Facebook, fatta di censure e crescenti penalizzazioni di vario tipo, comincia a starci molto stretta.
Il social network fondato da Mark Zuckerberg non solo ha dichiarato guerra alle pagine che si occupano di armi da fuoco, ma non perde occasione per svolgere azioni persecutorie d’ogni tipo ai danni di quelle che, sia da un punto di vista commerciale che culturale, trattano il soft air, e ogni volta lo fa aggrappandosi a pretesti ridicoli e infondati. Più precisamente, i profili e le pagine di soft air vengono sottoposti alle seguenti azioni:
• blocco temporaneo o rimozione definitiva;
• cancellazione dei post;
• cancellazione dei “like”;
• mancata pubblicazione dei post nelle homepage dei fans;
• rifiuto di pubblicare inserzioni a pagamento.
Se, a fronte di quanto sopra, il titolare della pagina, del profilo o del post “colpito” chiede spiegazioni agli amministratori di Facebook, essi rispondono che la pagina, il profilo o il post non rispetta le regole del social network in quanto “promuove la vendita di armi da fuoco, munizioni ed esplosivi”, il che ovviamente non è vero, in quanto il soft air è un gioco di simulazione totalmente innocuo nel quale si utilizzano giocattoli sparanti pallini di plastica assolutamente non lesivi.
Se invece il titolare chiede spiegazioni in merito al rifiuto di Facebook di pubblicare un’inserzione a pagamento, la risposta è la seguente:
Dal momento che non rispetta le nostre normative pubblicitarie, la tua inserzione non è stata approvata. La tua inserzione promuove la vendita di munizioni, armi da fuoco, fucili a inchiostro o ad aria compressa o altre armi, compresi coltelli, pugnali, spade, archi, frecce, tirapugni e nunchaku. Non è consentito pubblicizzare la vendita di armi o reindirizzare a destinazioni la cui principale attività si concentra sulla loro vendita. Tieni presente che le inserzioni possono promuovere gruppi di sostegno o di interesse che mettono in contatto le persone i cui interessi sono correlati a tali prodotti, purché il servizio non porti alla vendita di armi.
Se infine il titolare fa osservare agli amministratori di Facenbook che il profilo, la pagina o il post censurato non tratta la vendita di armi, munizioni ed esplosivi ma riguarda il soft air, la loro risposta salomonica (in inglese) è la seguente:
We reserve the right to reject, approve or remove any ad for any reason, in our sole discretion, including ads that negatively affect our relationship with our users or promote content, services, or activities, contrary to our competitive position, interests, or advertising philosophy.
Che tradotto in italiano significa:
Ci riserviamo il diritto di rifiutare, approvare o rimuovere qualsiasi annuncio per qualsiasi motivo, a nostra esclusiva discrezione, inclusi annunci che incidano negativamente sul nostro rapporto con i nostri utenti o promuovono contenuti, servizi o attività contrari alla posizione competitiva, agli interessi o alla pubblicità filosofia.
Beh… inutile dire, a questo punto, che Facebook è nemico del soft air e che occorre difendere il nostro sport dal tentativo del potentissimo social network di farci sparire o quanto meno ghettizzarci.
Come? Innanzitutto trovando alternative. La scelta da parte nostra di canali alternativi dipende però da voi utenti: ci seguireste su altre piattaforme? Oggi noi siamo anche su VK, il cosiddetto “Facebook russo”. Per andare alla pagina VK di Soft Air Dynamics, clicca qui.
Fateci sapere cosa ne pensate (info@softairdynamics.it).