Il soft air… s’infiamma
Un ente di riferimento per tutte le associazioni di soft air che desiderano coniugare libertà e regole e cercano un’alternativa alle “solite facce”
Enti di promozione sportiva, “federazioni”, organismi di coordinamento… dai suoi albori ad oggi, il soft air italiano ha visto molti soggetti in lizza tra loro nella conquista di nuovi affiliati, tutti tesi a combattere una “guerra delle tessere” che spesso e volentieri ha distolto attenzione ed energie dai veri problemi e dalle vere esigenze del nostro sport.
Una giostra che ha i suoi grandi protagonisti – CSEN, AICS, ACSI – enti dalle spalle robuste, molto attivi nel fare proselitismo. E mentre questi organismi chiamano all’arruolamento i softgunner italiani suonando le fanfare, qualcun altro preferisce starsene più defilato, concentrandosi sul consolidamento e il miglioramento della propria struttura piuttosto che sulle iniziative “ad effetto”.
Di chi parliamo? Del CNSF Sport Nazionale, ovviamente. Fondato nel lontano 1948 come Centro Sportivo Fiamma (l’acronimo CNSF significa appunto “Centro Nazionale Sportivo Fiamma”), questo storico ente di promozione sportiva si è ritagliato uno spazio importante nel mondo del soft air, con un lavoro assiduo e discreto portato avanti dalla sua articolazione di settore – i Gruppi Autonomi Softair (GAS) – oggi in crescita costante in ogni regione d’Italia. Un risultato che, sia detto, il CNSF è riuscito a ottenere nonostante gli ostracismi subiti ad ogni livello.
Noi stessi di Soft Air Dynamics – dobbiamo ammetterlo – abbiamo a lungo diffidato di questa realtà, facendoci trascinare dal conformismo di chi pensa che lo sport debba avere logiche… ministeriali. Ce ne siamo ricreduti. Ma come rimediare all’errore? Innanzitutto, dando voce a chi non ha potuto averla. Cominciamo con Fiorenzo Pesce, presidente del CNSF Sport Nazionale. Lo abbiamo intervistato per voi.
Soft Air Dynamics – Fiorenzo, il CNSF ha le proprie radici storiche nella destra sociale italiana. Per questo motivo, una delle accuse che i vostri detrattori hanno spesso lanciato all’ente è quella di essere d’estrema destra e comunque troppo orientato politicamente, screditando l’immagine del soft air italiano. Cosa rispondi a chi la pensa così?
Fiorenzo Pesce – Premesso che tutti gli enti di propaganda sportiva… così si chiamavano allora… sono nati sotto le bandiere dei partiti politici, dal PCI all’MSI, passando per DC, PSI, PRI, PLI eccetera, la nostra origine non è difforme da quella degli altri enti di promozione sportiva, se non per la volontà di mettere da parte le contrapposizioni che avevano diviso gli italiani durante la seconda guerra mondiale e disporsi a ricostruire il tessuto sociale ed economico della nazione con spirito di concordia. Molti dei nostri dirigenti e atleti svolgevano attività politica a favore del Pci, cioè del Partito Comunista Italiano, ma nelle nostre sedi era lo sport l’unica competizione a cui ci dedicavamo, senza colore alcuno. Proprio per questo, fin dall’inizio, sono stati adottati quali colori sociali il rosso e il nero, a dimostrazione che lo sport deve unire e superare qualsiasi contrapposizione di parte. Questa è la nostra diversità: libertà di pensiero e d’azione, non influenzata dall’uno o dall’altro potere forte. Secondo me, il nostro modo di pensare e agire rafforza l’immagine di una disciplina quale il soft air, che troppo spesso è perseguitata dall’imbecillità di chi non la conosce. E ciò accade anche a noi: ci si contesta senza conoscerci. Direi che questo è un fortissimo elemento di condivisione.
SAD – Mi sembra di capire, comunque, che le vostre radici influenzano in qualche modo le vostre scelte, i vostri valori, la vostra mentalità.. diciamo il vostro “stile”…
FP – Le nostre attività sono state sempre indirizzate alla formazione delle generazioni più giovani. Questo vuol dire che, in qualche modo, ci sentiamo educatori in una società ormai priva di valori. Forse la tradizione della nostra provenienza ci ha facilitato il compito nell’insegnare che la pratica sportiva non dev’essere il mezzo per arrivare al successo. Chi ha questa idea dello sport, alcune volte ha utilizzato sotterfugi o metodi illeciti per conquistare il podio. Anche oggi la cronaca è piena di fatti del genere. Lo sport va inteso come miglioramento del proprio benessere psichico e fisico, non per raggiungere fama o ricchezza. Fama e ricchezza vengono dallo spettacolo, non dallo sport. Determinazione nel raggiungere gli obiettivi, voglia di giustizia e lealtà, rispetto delle persone, solidarietà tra compagni e verso i più deboli, desiderio di guardare al futuro grazie ad un passato glorioso: questi sono i valori che, dal 1948, sono rappresentati dal nostro ente. Tutto questo lo abbiamo trasmesso anche alle società affiliate. Ed è questo il motivo per cui i GAS stanno conquistando il favore di un numero crescente di appassionati.
SAD – So che il CNSF ha vissuto momenti in cui la sua stessa sopravvivenza è stata in forse. Vuoi parlarmene?
FP – Siamo scomodi e diamo fastidio, sia da una parte che dall’altra, e nel corso della nostra storia si è tentato più volte di farci sparire… anche da destra… a dimostrazione che siamo veramente fuori dai giochi e dagli interessi di qualsiasi formazione politica. Nonostante ciò, i presidenti che mi hanno preceduto hanno saputo magistralmente tenere duro e salvaguardare l’esistenza dell’ente. Io, nella qualità di nuovo presidente, per ben due volte mi sono trovato nelle medesime condizioni e penso di aver svolto al meglio il compito, mantenendo attiva e operativa tutta l’organizzazione. Sotto questo aspetto, non ho fatto altro che proseguire l’azione dei miei predecessori… con qualcosa in più: riuscire a rendere il CNSF economicamente autonomo rispetto a qualsiasi finanziamento pubblico. Questo è un grande risultato… anzi, considerate le miserevoli condizioni economiche di molti italiani, che si sono trovati senza lavoro mentre prosegue lo sperpero del denaro pubblico, vorrei cogliere l’occasione di questa intervista per lanciare un proclama provocatorio: poiché gli enti di promozione sportiva sono finanziati dal Coni, per cui ogni anno percepiscono diversi milioni di euro di denaro pubblico, togliamo loro questi soldi e
diamoli ai padri di famiglia, che ne hanno veramente bisogno. Sono certo, però, che una proposta del genere non troverà approvazione da parte del “potere”. Ecco, ho fornito loro un ulteriore argomento per contestarmi… Perché questi carrozzoni sportivi devono sopravvivere con il denaro pubblico, cioè di noi cittadini? Se sono veramente bravi, perché non sopravvivono con ciò che sanno produrre?
SAD – A proposito, so che avete avuto un contenzioso con il Coni. Come si è risolto?
FP – Quando il Coni ci ha disconosciuti per la terza volta, il presidente del consiglio in carica era Romano Prodi e si profilava l’idea del cosiddetto “sport di cittadinanza”, istituto che, manco a dirlo, sarebbe stato fortemente finanziato con altro denaro pubblico. Alcuni enti davano fastidio e si doveva trovare un escamotage per liberarsene. E poiché noi del CNSF eravamo tra quelli che davano più fastidio, siamo incappati in questo meccanismo, e dalla sera alla mattina ci siamo ritrovati improvvisamente “messi alla porta”. Di qui, è iniziato il nostro contenzioso con il Coni, attualmente all’esame del Consiglio di Stato. Mi preme dire che la dirigenza Coni che avallò questa espulsione non è più alla guida del comitato olimpico, mentre noi siamo tutti rimasti… giusto per sottolineare la nostra determinazione…
SAD – Vi sono cose che il CNSF non dà ai propri affiliati rispetto ad altri enti di promozione sportiva?
FP – Assolutamente no. Chi ha dei dubbi provi a conoscerci prima di giudicare o di prendere per vero quello che alcuni “interessati” dicono di noi.
SAD – E vi sono cose, invece, per le quali il CNSF è più conveniente e competitivo di altri enti? Voglio dire: per quale motivo un giocatore di soft air dovrebbe scegliervi?
FP – Siamo stati il primo ente ad adottare un sistema gestionale automatico e a fare diretta esperienza in questo campo, surclassando qualsiasi competitor. Il club affiliato, in qualsiasi momento del giorno e della notte, può collegarsi e inserire il nominativo del giocatore, che così risulta immediatamente coperto sotto il profilo assicurativo. Ogni giocatore ha l’accesso diretto alla propria posizione e vede i dettagli della polizza assicurativa, personalizzata con i propri dati. Tutto questo ci ha permesso di rafforzare enormemente il servizio di assistenza e di abbattere al contempo i costi. Maggior qualità al minor prezzo. Oltre a ciò, come GAS organizziamo tornei e campionati, oltre a corsi di formazione, attività, quest’ultima, per la quale ritengo siamo ai primi posti in Italia.
SAD – Una cosa non mi è chiara: un’associazione che intenda affiliarsi al CNSF deve iscriversi per forza ai GAS o può rivolgersi direttamente all’ente?
FP – Il CNSF e i GAS sono la stessa cosa, l’affiliazione è una sola e avviene in modo univoco attraverso la segreteria nazionale. La denominazione GAS, ovvero Gruppi Autonomi Softair, non è una ragione sociale, ma semplicemente un “marchio di attività”. È un tipo d’impostazione che abbiamo adottato anche per altre discipline, per essere più vicini a chi le pratica. Diciamo che, all’interno del nostro condominio, sono stati predisposti tanti appartamenti arredati secondo le necessità degli inquilini, che, nel caso specifico dei GAS, sono i softgunner. Anche questo è un nostro punto di forza. Ad ogni iscritto, la copertura e l’assistenza di un’organizzazione che svolge attività sportiva e culturale da oltre sessant’anni.
SAD – Negli ultimi anni, sono sorte almeno due “federazioni” nell’ambito del soft air. Cosa ne pensi di queste realtà?
FP – Penso che siano le benvenute nel mondo del soft air… peccato solo che abbiano avviato la loro attività distogliendo associazioni da altri enti. Sarebbe stato molto più proficuo per il settore avere nuove organizzazioni che promuovessero maggiormente la disciplina, nell’intento di coinvolgere un numero sempre maggiore di utenti, non “rubarsi” quelli che già esistono. In ogni caso, ritengo che più se ne parla e meglio è, pertanto è auspicabile che possano sorgere altre realtà come queste, offrendo al mondo del soft air maggiori opportunità di scelta. Questo si chiama marketing, e obbliga chi opera nel settore a migliorare la propria offerta per rimanere sempre competitivo, ovviamente a vantaggio degli utenti finali: i softgunner. Saranno loro a decidere, liberamente e volta per volta, a quale organismo aderire e come comportarsi. Secondo me, la liberalizzazione non dev’essere solo quella delle licenze, ma devono cadere i cartelli di potere e le lobby che servono solo a garantire posizioni di vantaggio. La concorrenza leale, senza falsità e ipocrisie, è auspicabile per divulgare una disciplina ancora molto incompresa. Chi non adotta questo modo di pensare non ha capito come si sta muovendo la nostra società ed è destinato a sopravvivere con “mezzucci”. Se una organizzazione vale, deve progredire; se non ha queste capacità, è giusto che il mercato la penalizzi.
(Daniela Alfieri)
CHI È FIORENZO PESCE
Fiorenzo Pesce, classe ’54, annovera nel proprio curriculum sportivo la pratica di numerose discipline: karate, tiro a segno, paracadutismo, subacquea, equitazione, alpinismo, esperienze che gli hanno permesso di acquisire una visione complessiva dello sport indi
viduale. Queste attività e la passione per i viaggi alternativi nel Sud America e in Africa – dove, tra le altre cose, ha organizzato due spedizioni scientifiche in Marocco per la ricerca di fossili di dinosauri e in Mali, nella regione di Kidal, per individuare i resti di una città scomparsa sulla via del sale – hanno contribuito a forgiare un carattere tenace e disponibile verso gli altri.
L’inflessibilità verso i compromessi e le ingiustizie lo portano ad affrontare a viso aperto, nel 1989, due rapinatori che lo feriscono gravemente all’addome. A ricordo di quest’avventura, resta una pallottola che ancora oggi Fiorenzo porta dentro di sé.
La naturale predisposizione all’organizzazione, che punta sul concreto anche nei progetti a medio e lungo termine, unita alla condivisione del pensiero laterale indicato da Edward de Bono, di cui Fiorenzo è appassionato estimatore, gli ha permesso di realizzare progetti per altri inimmaginabili e di concepire attività create dal nulla.
Stella d’argento del Coni per meriti sportivi, dal 2000 è presidente del CNSF Sport Nazionale, ed è grazie alla sua determinazione che si deve la sopravvivenza dell’ente, difeso e poi rafforzato in momenti nei quali nessuno avrebbe scommesso in tal senso. Grazie anche ad uno staff di fidati collaboratori, Fiorenzo ha saputo traghettare il CNSF fuori dal groviglio delle pastoie amministrative e delle sterili contrapposizioni, per dargli una forte connotazione nazionale e dotarlo di strumenti d’avanguardia.
LA FORZA DELL’IDENTITÀ
Costituito nel 1948, il CNSF Sport Nazionale è uno tra i più longevi enti di promozione sportiva italiani. Istituzionalizzato nel 1955 con atto notarile in Roma, ha saputo raggruppare attorno a sé una miriade di società sportive che, condividendone il nome, ne hanno permesso lo sviluppo divenendo vero punto di riferimento per le attività sportive nella nostra nazione.
Il CNSF è stato definito “un ente con un nome”, questo perché, a differenza di altri organismi omologhi, che sono identificati da una sigla per lo più anonima, esso possiede un’identità precisa (l’acronimo CNSF significa “Centro Nazionale Sportivo Fiamma”), una storia e delle tradizioni sportive di primo livello.
Gli atleti del CNSF hanno portato i colori nazionali in più discipline e nei massimi eventi sportivi interni e internazionali. Basti pensare alle campionesse d’atletica Gabriella Dorio, Agnese Possamai, Ileana Salvador o ai dirigenti nazionali, tra i quali si ricorda, per impegno e assiduità, anche l’attore Raimondo Vianello.
Un ente dedito alla promozione sportiva, con particolare attenzione allo sviluppo dell’atletica leggera agonistica, delle arti marziali e del rugby, che ha contribuito, con i propri atleti, a rafforzare le compagini nazionali.
Il cambio d’intendimento sportivo imposto dal Coni a ridosso degli anni ’70, con cui si volle premiare la quantità rispetto alla qualità, rese netta la separazione tra le attività agonistiche delle federazioni e quelle di promozione degli enti. Questa nuova tendenza spiazzò completamente il CNSF, al cui alto livello qualitativo non corrispondeva una massa d’iscritti adeguata ai parametri stabiliti dal comitato olimpico. Questo determinò una contrazione delle disponibilità economiche, generando un’attività di mantenimento dell’organizzazione a livello per lo più stabile.
A partire dal 2000, la dirigenza del CNSF, composta da qualificati professionisti ed esperti sportivi, ha dato avvio a un’imponente campagna di rilancio e riorganizzazione a 360°, coincisa col profilarsi di nuovi scenari operativi che hanno permesso all’ente di spaziare trasversalmente in più ambienti sportivi e culturali della società italiana ed europea.
Restando saldamente ancorato ai principi della crescita umana e civile, il CNSF è completamente e volutamente slegato da qualsiasi partito politico, e questo, se da una parte lo priva delle “coperture” di cui godono altri enti, dall’altra parte è completamente libero e indipendente nelle proprie decisioni.
Proprio questa sua particolarità lo rende partner ideale per costruire efficaci sinergie tematiche. Da molti anni, inoltre, il CNSF è tecnologicamente all’avanguardia per quanto riguarda i servizi forniti agli affiliati e ai tesserati, arricchendo sempre di più la propria offerta col fine primario di soddisfare l’utente, avendo adottato come strategia vincente la filosofia della “customer satisfaction”.
Sito web ufficiale CNSF Sport Nazionale: www.sportnazionale.it – E-mail: info@sportnazionale.it
I GAS (GRUPPI AUTONOMI SOFTAIR)
Quando il CNSF Sport Nazionale decise di estendere la propria attività di promozione al soft air, il nostro sport si configurava come una disciplina poco compresa e men che meno apprezzata da gran parte degli italiani. La dirigenza dell’ente ritenne dunque opportuno armarsi di grande umiltà, cercando innanzitutto di capire le ragioni di quanti rifiutavano il soft air con pregiudizio, ovviamente allo scopo di far loro cambiare opinione. Si trattava di dar prova di serietà, professionalità e compattezza, evitando contrapposizioni interne al nostro mondo sportivo che avrebbero potuto indebolirlo oltre a screditarlo agli occhi dell’opinione pubblica.
La strategia adottata dal CNSF Sport Nazionale si sostanziò quindi nella costituzione dei GAS (Gruppi Autonomi Softair), nei quali ogni associazione avrebbe mantenuto la propria autonomia amministrativa e operativa, evitando atteggiamenti “invasivi” e preoccupandosi solo di aiutare i club a svilupparsi individuando la propria dimensione sociale.
Due le direzioni operative di questo progetto:
• il settore amatoriale, destinato a quanti desiderano divertirsi senza eccessivi vincoli e limitazioni;
• il settore agonistico, pensato per coloro che vogliono dare un “valore aggiunto” alla propria passione e confrontarsi lealmente con altri concorrenti in tornei e campionati regionali.
In entrambi i casi, è regola obbligatoria avere rispetto degli altri, delle persone che ancora non conoscono il soft air (e che magari hanno un’idea negativa del nostro sport) e dell’ambiente nel quale si gioca.
Per quanto riguarda l’agonismo, i GAS organizzano corsi formativi e d’aggiornamento, anche su richiesta degli interessati (purché con un minimo garantito di partecipanti).
I GAS sono aperti alla collaborazione con tutti, anche appartenenti ad altre organizzazioni, e offrono spazio e visibilità a chiunque voglia semplicemente condividere i loro valori di lealtà sportiva. Non fanno concorrenza a nessuno, perché questo non è nel loro stile e, soprattutto, non serve a raggiungere i comuni obiettivi.
Le polizze infortuni incluse nell’affiliazione ai GAS offrono con pochi euro una buona copertura, anche per i denti.
Sito web ufficiale GAS: www.softairnazionale.it