L’alluvione cancella il campo di soft air
Distrutto dall’acqua il terreno di gioco dei Lupi Grigi di Bondeno
Nota della redazione di “Soft Air Dynamics”: qualcuno in vena di pedanteria potrebbe osservare che nelle aree golenali non è mai prudente realizzare installazioni per qualsiasi tipo di attività ricreativa, in quanto ambienti di questo tipo sono potenzialmente esposti alle piene. Bisogna anche dire, però, che oggi assistiamo a eventi climatici senza precedenti, e i Lupi Grigi di Bondeno – ai quali il maltempo ha distrutto il campo di gioco – non potevano assolutamente prevedere una catastrofe simile. In anni e anni che ci occupiamo di soft air, di gare svolte attorno agli alvei dei fiumi ne abbiamo viste davvero tante, e mai abbiamo appreso d’inconvenienti come quello riportato dall’articolo. Esprimiamo dunque la nostra solidarietà e comprensione ai ragazzi bondenesi, con l’augurio che tornino al più presto a scambiarsi pallini sul Panaro.
Bondeno, l’acqua cancella il campo di softair: «Distrutto il lavoro di anni»
Articolo tratto da MSN
Bondeno (Fe), 28 novembre 2024 – Si chiama “softair”, ma si traduce in un gioco che appassiona persone di tutte le età, che simula battaglie, nelle quali ci si divide in squadre e si mette in campo tanta strategia d’azione in un gioco innocuo e che permette di stringere rapporti di amicizia. I volontari che organizzano il tutto si occupano anche della manutenzione del territorio: nel caso di Bondeno, della golena del Panaro, vicino alla località di Gamberone, togliendo intere aree al rischio di degrado. Nella moltitudine di realtà delle quali non si parla spesso, c’è anche questa.
A Bondeno, i ragazzi che appartengono alla squadra di softair dei Lupi Grigi dedicano i loro sabati al gioco e all’ambiente, che si tramuta anche in autentiche competizioni sportive: arrivano persone da Trento e dal Piemonte per partecipare a “battaglie simulate”, dove invece di proiettili si esplodono innocui pallini di plastica. Purtroppo, però, la recente piena del Panaro ha distrutto tutto il paziente lavoro costato anni di fatiche.
«La nostra realtà», dice Davide Gavagna, dell’associazione di softair, «è attiva dal 2017, nascendo da una costola di un gruppo che si ritrovava a Ferrara. Il nostro campo è stato realizzato in sei anni di sacrifici, ai quali abbiamo contribuito tutti. Nel 2019 la piena del Panaro sbriciolò tutto il nostro lavoro, danneggiando un campo di gioco che era un quarto di quello attuale. A distanza di qualche anno siamo da capo. Purtroppo, essendo un’area golenale, dobbiamo utilizzare strutture rimovibili. Abbiamo comunque allestito quattro ettari di terreno, creando tutti gli scenari adoperati nel softair: dal gioco nello “stretto” all’area boschiva. Tutto a nostre spese, pulendo l’area (abbiamo tolto vetri, rifiuti trasportati dal fiume) prevenendo il degrado».
Poi, è arrivato il maltempo delle scorse settimane, che ha cancellato il loro sogno, di nuovo. «Siamo un po’ avviliti», ammette Davide Gavagna. «Vorremmo poter continuare a giocare a softair a Bondeno e ad avere cura del territorio, qui o in un’area non soggetta alle piene dei fiumi. Svolgiamo la nostra attività senza scopo di lucro, restituendo un servizio».
Interpellata sulla questione, l’assessore allo Sport, Ornella Bonati, si è detta disponibile ad ascoltare l’associazione: «Siamo sempre pronti ad ascoltare tutti, anche se l’area in cui operano attualmente gli appassionati di softair non è di proprietà del Comune», precisa l’assessore.
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