Nam reenactment: la guerra dei “Grunt” (seconda parte)
Una carrellata di loadout ispirati alle tenute da combattimento dei soldati americani in Vietnam
Grunt & C. in Vietnam (seconda parte)
Con la ricostruzione di un operatore MACV-SOG E di un Navy SEAL, concludiamo la carrellata di loadout ispirati alle tenute da combattimento di quelle unità militari oggi considerate le “icone” dell’intervento americano in Vietnam
Servizio pubblicato su Soft Air Dynamics n. 96 (gennaio 2017).
Dopo avervi descritto, nella precedente puntata, la combinazione standard di un fante della 25th lnfantry Division “Tropic Lightning”, ci occuperemo questa volta di uomini dei corpi speciali, nella fattispecie di un operatore del MAcv-SoG e di un Navy SEAL della marina mili-tare americana. In entrambi i casi, l’espressione “standard” è sicuramente fuori luogo…
MACV-SOG
Il MACV-SOG (Military Assistance Command, Vietnam – Studies and Observations Group) era costituito da reparti speciali che avevano il compito di eseguire operazioni non convenzionali altamente classificate, in una parola clandestine. Data l’elevatissima difficoltà e rischiosità delle missioni, tale unità era composta prevalentemente da operatori provenienti dalle Special Forces dell’US Army – altrimenti conosciute come Berretti Verdi – dai Navy SEAL, dalle forze di ricognizione dei marines statunitensi, dalle unità paramilitari della CIA e da elementi reclutati tra i Montagnard, gli indigeni delle montagne vietnamite, che parteggiavano per gli americani.
Tipico degli appartenenti al MACV-SOG era l’equipaggiamento di fattura anonima, appositamente modificato per non tradire la provenienza USA. Nel caso specifico del nostro operatore, la tenuta si compone di:
• jungle uniform modificata con l’aggiunta di tasche omerali e striature a vernice spray (molto efficaci nell’ombra della giungla);
• bandana;
• cinturone M56;
• suspender e giberne M56;
• chest rig Chicom cinese;
• borraccia e cover borraccia M56;
• anfibi jungle;
• corda;
• guanti in pelle;
• zaino CISO;
• coltello da sopravvivenza Pilot (replica in plastica).
L’arma principale è costituita da un mitra M3 Grease Gun (replica ICS). Si tratta di una dotazione non regolamentare, adottata volutamente per ingannare il nemico, che sapeva riconoscere il suono delle armi d’ordinanza degli americani.
US Navy SEAL
I primi operatori dei neocostituiti Navy SEAL furono inviati in Vietnam nel 1962 con lo scopo di addestrare i commando navali sudvietnamiti. A partire dal 1963 – e con ritmo crescente negli anni successivi per l’intensificarsi dell’impegno americano in quel conflitto – gli incursori dell’US navy furono coinvolti anche in missioni di guerra, prevalentemente operazioni di ricognizione avanzata, azioni dirette e attività contoinsurrezionali. Le aree in cui essi operarono maggiormente furono la Rung Sat Special Zone e la Da Nang Special Zone, nelle quali le loro specifiche competenze anfibie risultarono di particolare utilità per via della complessa rete idrografica, composta da corsi d’acqua e paludi, che caratterizza Delta del Mekong.
I Navy SEAL utilizzavano un equipaggiamento molto eterogeneo, che variava in base al tipo di missione da svolgere. Nel caso del nostro operatore – equipaggiato in modo leggero – osserviamo:
• jungle hat in mimetismo Mitchell;
• giacca originale ERDL Green Dominant modificata con l’aggiunta di tasche omerali, oppure USMC in mimetismo Duck Hunter;
• sciarpa in tessuto paracadute;
• pantaloni in pattern Tiger Stripes tonalità gold;
• buffetteria;
• suspender;
• borraccia e cover borraccia M56;
• anfibi jungle;
• coltello da sopravvivenza Pilot (replica in plastica);
• bombe e fumogeni per uso scenico.
L’arma principale è un fucile d’assalto XM177 (replica Marui), sufficientemente compatto da consentire di muoversi agevolmente nel fitto della giungla o lungo i canali del Delta del Mekong.
Il club Impact Force Reenactor/SoftAir di Genova, cui si deve la realizzazione di questo servizio, si dedica alla ricostruzione storica delle unità americane impegnate nella guerra del Vietnam, con particolare attenzione alle dotazioni dell’US Army, dell’USMC e dei corpi speciali, e partecipa sia a eventi rievocativi “statici” che a giocate di airsoft reenactment.
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