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Quando sei un bambino e gli americani ti liberano. Della vita

Ottant’anni fa, i bombardieri USAAF uccisero 184 alunni di una scuola milanese

La mattina del 20 ottobre 1944, esattamente ottant’anni fa, tre stormi di bombardieri B-24 dell’USAAF (US Army Air Force) attaccarono ripetutamente Milano radendo al suolo vaste aree della città, compresa la scuola elementare “Francesco Crispi”, situata nel quartiere di Gorla, dove morirono 184 alunni insieme a 14 insegnanti – tra cui la direttrice dell’istituto – quattro bidelli e un’assistente sanitaria. Complessivamente, a causa dell’incursione americana, persero la vita 614 milanesi.

Dopo la guerra, il terreno su cui sorgeva la scuola fu inizialmente predisposto dal Comune di Milano per la vendita a un’impresa che intendeva costruirvi un cinema, ma poi le proteste dei genitori spinsero il sindaco Antonio Greppi a sospendere la cessione lasciando l’area a disposizione dei familiari.

Con sacrifici, privazioni e lavori extra – e anche grazie all’aiuto delle Acciaierie Falck, che donarono del ferro da vendere per ricavare parte dei fondi, nonché della Rinascente, che fornì il marmo di Candoglia avanzato dalla sua ricostruzione (i grandi magazzini erano andati distrutti a causa di un bombardamento alleato perpetrato l’anno precedente) – gli abitanti di Gorla riuscirono a far innalzare un monumento dedicato ai “Piccoli Martiri di Gorla”, realizzato dallo scultore Remo Brioschi e inaugurato nel 1952.

il 14 ottobre scorso, per la prima volta nella storia dell’Italia “antifascista, nata dalla resistenza”, un presidente della repubblica si è recato sul luogo della strage per commemorare le piccole vittime. Alla buonora.

Noi non ci siamo mai dimenticati. Né mai ci dimenticheremo.

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