Se dalla canna esce un fumetto
Si chiama Alberto Rizzi – nome d’arte “Albix” – ed è l’autore di una serie di fumetti umoristici dedicata al pazzo mondo del soft air che, a partire dal numero 52 (ottobre 2013) di Soft Air Dynamics, allieterà i nostri lettori. Albix, detto per inciso, è quello che in genere viene definito un “creativo”, ma è anche un appassionato softgunner – noto sui campi di soft air col nome di battaglia di “Jimmy” – e conosce molto bene pregi, difetti, tic e idiosincrasie della nostra realtà sportiva.
Nato a Vicenza nel 1988, fin da bambino manifesta una passione a dir poco “molesta” per il disegno. Dall’asilo alle scuole medie, è tutto uno scarabocchio su libri e quaderni, ma contemporaneamente s’insinua in lui e nei suoi amici un demone incontrollabile, che lo spinge a costruire fuciletti sparaelastici con pezzi di legno, chiodi, mollette da bucato per poi combattere frenetiche battaglie nei campi di granturco vicino a casa (per la gioia del contadino, che puntualmente gli scarica addosso una valanga d’improperi). Ma un seme è ormai piantato nel suo cuore, e di lì a qualche anno germoglierà rigogliosamente…
Albix si diploma all’istituto d’arte, poi vola a Venezia per frequentare l’Accademia di Belle Arti, dove però resta tiepido di fronte alla pratica di pittura e scultura, così, dopo appena un anno, decide d’indirizzarsi alla sua vera, più grande passione: il fumetto. S’iscrive quindi alla Scuola Internazionale di Comics di Padova, conseguendo il relativo diploma. Di lì a poco, scopre il soft air, che inizia a praticare assiduamente col fratello minore e vari amici nei Calippanti di Vicenza, un piccolo gruppo il cui obiettivo è innanzitutto quello di divertirsi assieme.
Ma come mai un “creativo” – e tra l’altro capo scout – come Albix si è fatto coinvolgere da una passione così “politicamente scorretta” quale in genere è considerato il soft air? «Perchè si tratta di un gioco educativo», risponde senza esitazioni il nostro fumettista, «basato sulla lealtà e sul rispetto dell’avversario, molto più di altri sport. Il soft air pone il giocatore nelle condizione di dover mettere da parte l’orgoglio e dichiararsi colpito, per poi ragionare sui propri errori, e tutto questo in un continuo miglioramento di se stesso e del proprio team. Poi, ovviamente, c’è il dopo partita, sempre festoso e conviviale… magari condito da una bella grigliatona!».