Softgunner ex parà muore in incidente stradale
Nota della nostra redazione: è sempre difficile trovare le parole per commentare la scomparsa prematura di una persona, specie se tragica come quella di Pierluigi Furini, di cui riferisce l’articolo del Carlino che trovate qui sotto. Silenzio, compassione, vicinanza alla famiglia: questo è ciò che immediatamente ci suggerisce il cuore. Ma il nostro lavoro di “aggregatori” di notizie c’impone anche di fare una riflessione sul modo in cui i media generalisti riportano i fatti, e qui talvolta capita d’imbattersi in tali dimostrazioni di sciatteria professionale da lasciare sbigottiti. Pierluigi era stato istruttore paracadutista della «Fulgor», spiega il redattore che ha scritto il pezzo… evidentemente così indaffarato da non avere un-minuto-uno per verificare la cazzata che ha scritto. Va beh, niente… stendiamo un velo pietoso.
Pierluigi Furini, chi era il 57enne morto dopo l’incidente a Ferrara
Dopo lo schianto sulla Statale 16, è deceduto a causa delle ferite. L’ipotesi al vaglio dei carabinieri è che abbia perso il controllo della Mercedes
Articolo tratto da Il Resto del Carlino
Argenta (Fe), 6 giugno 2022 – Non ce l’ha fatta Pierluigi Furini, il 57enne, residente ad Argenta, morto all’ospedale di Cona dopo essere stato coinvolto, l’altra notte, in un frontale sulla Statale 16, all’altezza della frazione San Biagio. L’uomo è morto a causa delle ferite riportate nello scontro tra la sua Mercedes Classe A e una Toyota con a bordo una coppia. All’origine dello schianto potrebbe esserci un malore. Sta di fatto che alcuni testimoni avrebbero visto l’auto di Furini, detto “Furo”, prima andare a destra poi a sinistra e, all’improvviso, avrebbe invaso la corsia opposto andando a scontrarsi con la Toyota. I due a bordo di quest’ultima vettura sono rimasti leggermente feriti.
Mentre Furini, in un primo momento, è riuscito a uscire con le proprie gambe dall’abitacolo diventato un groviglio di lamiere. Poi, dopo pochi passi, si è accasciato a terra perdendo i sensi. Di lì in poi è stata una corsa disperata contro il tempo dei sanitari dello staff del 118. Nella notte, nonostante le cure dei medici, Furini ha perso la vita. L’ipotesi preponderante, che dovrà essere confermata dalle forze dell’ordine, è che l’uomo, l’altra notte, abbia accusato un malore e abbia perso il controllo della sua Mercedes Classe A. Sul posto, oltre al 118 e ai vigili del fuoco del comando di Portomaggiore, sono intervenuti i carabinieri della compagnia locale. Appresa la notizia della morte del padre, il figlio Luca Furini racconta gli ultimi anni del genitore: «Prima di una malattia grave, aveva lavorato come metalmeccanico. Poi da anni non lavorava più. Prima degli acciacchi, era stato istruttore paracadutista della Fulgor. Inoltre aveva una passione per uno sport insolito: il softair. In pratica, si usano carabine ad aria compressa e piccoli pallini di gomma e plastica per inscenare delle piccole battaglie fra amici». Negli ultimi tempi la sua salute sembrava migliorata: «Era stato in ospedale per controlli di routine», continua il figlio Luca, «e, infatti, pensavo che fosse ancora ricoverato. Ci eravamo sentiti per il mio compleanno e lui mi aveva fatto gli auguri. Probabilmente potrebbe essere stato colto da un malore a causa del diabete, ma è soltanto un’ipotesi».
Intanto, sui social nel profilo Facebook di Furini è partita da ieri una “processione” di commenti dei conoscenti che ricordano l’amico volato in cielo. Tanti «ciao Furo» seguiti da immagini di cuori. A testimoniare quando fosse conosciuto il 57enne e il vuoto incolmabile che ha lasciato.
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